Forum di Moto in Fuoristrada

Report del Tour: La Terra di Francesco - Domenica 2 Agosto 2009

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Gino_
view post Posted on 10/8/2009, 00:34




Report del Tour La Terra di Francesco! - Domenica 2 Agosto 2009

Di Lorenzo Galmacci!!!

>>>Foto<<<

Quando poco più di un anno fa ho conosciuto Gino tramite un amico comune, Amedeo mio ex compaesano, subito mi chiese di organizzare un tour dalle mie parti perché sapeva da questo amico che conoscevo alcuni sterrati della mia zona, intorno Perugia. Ho pensato subito al Monte Subasio e zone del preappennino di Nocera Umbra. Non è stato difficile per me quindi individuare il percorso, che da allora è rimasto tale, aggiungendo solo qualche tratto di sterrato in più. Sono così arrivato al Week End precedente l’incontro ufficiale senza che rifacessi il percorso per un motivo o per l’altro, e senza sapere se nel frattempo era cambiato qualcosa. Fortuna che Gino è arrivato in mio aiuto a fare la ricognizione perché anche Amedeo mi dava forfait per via del lavoro che lo impegnava anche di domenica. E pensare che anch’io il sabato che abbiamo fatto la ricognizione non ero proprio in forma fisicamente... avevo 38 di febbre e Gino il tappo dell’olio motore attaccato ad una reggetta per paura di perderlo...

Poi arriva il momento dell’appuntamento, per me inizia sabato pomeriggio, quando arriva Sergio da Cerveteri con la Pegaso, che ha prenotato la camera in albergo presso la struttura “Fontemaggio” che gestisce anche il campeggio ed il ristorante “La Stalla”. Arriva anche Corrado da Thiene con la sua Africa Twin. Ci scambiamo due chiacchiere e poi andiamo a mangiare al ristorante all’aperto che è organizzato in modo che vai alla cassa per ordinare da mangiare e poi aspetti i piatti a mo di sagra. Dovrebbe arrivare per la cena anche Gino, ma arriva in ritardo per via di un incidente lungo la strada che lo fa deviare. Comunque mentre aspettiamo, arrivano anche due ragazzi da Roma alla loro prima uscita coi Talebani e che si sono sistemati in tenda.

Il giorno dopo, ci ritroviamo di fronte al sagrato della basilica di Santa Maria degli Angeli, arrivano tutti, anche Amedeo che avrebbe dovuto aiutarmi ad organizzare ma che invece non partecipa nemmeno al giro per via di un problema fisico, e difatti è con la macchina. Per ultimo arriva Fabrizio, che come me è di Perugia ed è un gigante di due metri che fa sembrare la sua Africa Twin una piccola enduro. Si mette in fondo al gruppo cosi siamo tranquilli in caso di necessità c’è qualcuno di “peso”. C’è anche Bruno detto Rufus, il responsabile regionale del gruppo marche del Moto Club Africa Twin Italia di cui faccio parte anche io.

Si parte facendo un breve tratto di fuoristrada che iniziava con un guado, ma il torrente che attraversiamo, il Tescio che lambisce il Subasio, è senza acqua in estate, cosi si scende sul letto secco del torrente e si risale dall’altra parte per raggiungere un’altra strada asfaltata che va verso Assisi e poi tagliamo per salire dietro al Subasio. La strada è prima asfaltata poi diventa sterrata nell’ultimo tratto di salita. In seguito si scende con uno sterrato semplice ma molto panoramico sulla gola del Tescio. Il Subasio è sempre presente nello sfondo, e dopo aver ripreso per un breve tratto la strada asfaltata sul fondovalle, si prende ancora uno sterrato che sale, sempre accompagnati da scorci molto panoramici. Percorriamo anche un breve tratto che viene percorso dai cavalieri a settembre per ricordare la cavalcata che riportava San Francesco morente da Nocera Umbra dove si recava per l’acqua che curava i malanni fisici di cui soffriva, ad Assisi, nella porziuncola di Santa Maria degli Angeli dove voleva morire. La strada ora è asfaltata, ma qualche anno fa era sterrata e ovviamente molto più divertente. Comunque per fortuna il panorama sulle gole del Parco del Subasio non ci abbandonano.

Si arriva così a Nocera Scalo, lungo la Flaminia, e subito la abbandoniamo per salire sul monte Faeto. La strada sale asfaltata poi arrivati ad un gruppo di case, diventa sterrata e rispiana fino ad un altro paesino da dove inizia la vera salita. Non è molto faticosa ma ci sono dei tornanti, poi arrivati in cima, la vegetazione si dirada fino a diventare prato, la strada piano piano scompare, ci sono solo dei solchi che magari è meglio evitare e camminare sul prato, e soprattutto… il panorama mozzafiato. Siamo intorno ai mille metri di quota, con di fronte la sagoma a “testuggine” del Subasio. A sud la pianura umbra verso Foligno e a nord in lontananza si vede Gualdo Tadino, e la Flaminia, Nocera Umbra che è proprio qua sotto non si vede per la forma del monte e poi le cime degli appennini ad est che all’inizio rimangono nascosti dalla cima del monte che dobbiamo raggiungere e scavalcarla per scendere dall’altra parte e riprendere la sterrata. Ci si ferma spesso, perchè Gino e Sergio devono fare le foto e le riprese, ma ovviamente non ci si lamenta per lo spettacolo in cui siamo immersi. Arriviamo alla strada sterrata che ridiscende dall’altra parte, panoramicissima ma non bisogna distrarsi perchè ci sono dei discesoni su fondo molto sassoso. Si raggiunge così l’asfalto che ci porta a Collecroce, ai piedi del monte Pennino. Ci si ferma in un bar per riposarci, e poi si prende la strada che sale sul monte con la possibilità per ognuno di tenere l’andatura che si vuole. Il fondo è sassoso e c’è tanta polvere tanto che non si può stare troppo vicino a chi ti precede altrimenti non vedi niente. La strada è molto panoramica, il monte non ha molta vegetazione e si trova al margine del grande altopiano dove si trova anche Colfiorito. La cima del monte poi arriva a quasi 1500 metri, anche se la strada non arriva proprio sulla vetta. Ad un certo punto poi quando la strada arriva al punto più alto, c’è una sbarra, e c’era anche un divieto d’accesso l’ultima volta che ci sono stato, perchè la strada passa per una cava ed è quindi privata, anche se qualcuno del posto mi aveva detto che comunque si poteva passare senza problemi. Comunque anche se qualcuno vorrebbe oltrepassare la sbarra, e anche se il cartello del divieto non c’è più, decidiamo di tornare indietro così come avevo previsto, per evitare problemi, visto che avevamo già forzato la fortuna.

Così si torna indietro, rifacendo i tornanti in discesa. Si prende poi uno stradone sterrato pianeggiante per arrivare alla strada provinciale che dalle marche va direttamente a Nocera Umbra. Dopo poche centinaia di metri però si prende lo sterratone che sale al monte Alago. La strada e molto smossa e molto divertente anche se in un paio di tornanti la ruota davanti mi costringe a manovre per riprendere la moto per non finire a terra. Alla fine della salita anche qui il panorama non manca, la strada diventa asfaltata e sui prati si vede tanta gente che prende il sole e che fa pic-nic. Anche noi dobbiamo cercare un posto per mangiare, cosi su indicazione anche di Rufus che evidentemente si è fermato altre volte qui per mangiare, andiamo verso un ristorante a mangiare la crescia, che a Perugia si chiama torta al testo (il testo è una specie di padella di materiale refrattario dove viene cotta la torta che è una specie di focaccia salata).

Dopo esserci rifocillati, eccoci di nuovo in sella, dobbiamo raggiungere uno sterrato che scende verso la vecchia flaminia. La strada anche se asfaltata, è insidiosa perchè le curve non sono segnalate bene, e difatti in un tornante secco, Danilo con la sua supertenerè supermodificata, fa un’incontro con l’asfalto, per fortuna senza conseguenze. Si arriva così allo sterratino, Gino era preoccupato per via del lato della strada parecchio scosceso visto che lambisce una cava, e poi è senza protezioni, ma lo sterrato è facile, basta stare attenti a non finire nei solchi scavati dall’acqua. Si raggiunge così la statale che arriva a Nocera, si attraversa il paese e ci si dirige ad un paesino chiamato Africa (cosi tutti possono dire di essere andati in Africa) da lassù si vede anche la cima del monte faeto dove eravamo stati la mattina.

Arrivati al paese subito si prende uno sterrato che ridiscende, la strada in fondo arriva ad affiancare la ferrovia che poi sottopassa con un piccolo tunnel dove i più alti e meglio che non stiano in piedi sulle pedane... Dopo essere tornati a Nocera Scalo (il percorso effettivamente è una specie di “otto”) si percorre di nuovo la vecchia flaminia che ci porta ad un altro sterrato che va verso il Subasio. Siamo quasi alla fine, ma ci aspetta ancora una serie di tornanti sterrati che ci porta tra le gole del Parco Regionale fino a prendere la strada che da Assisi porta a Collepino e proseguendo arriva a Spello girando sul versante est del Subasio. Arrivati a Collepino, prendiamo il veloce sterrato che è la panoramica del monte, e che arriva fin quasi la cima del Subasio che raggiunge quota 1290 metri, ed essendo un monte abbastanza isolato, e al margine della pianura unbra, scopre dalla sommità praticamente mezza regione. Il monte poi ha una demarcazione abbastanza netta tra una fascia boscosa e la sommità a prato, e quindi salendo ti ritrovi improvvisamente immerso in paesaggi mozzafiato arrivando a vedere anche a centinaia di chilometri. Ci fermiamo ovviamente ancora sul punto più alto della strada per ancora delle foto e per ammirare il paesaggio, prima di ridiscendere e concludere il giro nel campeggio dove hanno alloggiato quelli che sono arrivati il sabato per un ultimo saluto.

Che dire, grazie a tutti, soprattutto a Corrado che si è fatto ore di viaggio per raggiungerci, credo che tutti si siano divertiti e siano stati contenti di fare un percorso non difficile ma molto gratificante, e grazie anche alla collaborazione di tutto il Gruppo per averlo mantenuto unito senza problemi che si perdesse nessuno.

Alla prossima

Lorenzo Galmacci
 
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korradok
view post Posted on 18/8/2009, 18:23




Ti assicuro che ci siamo tutti divertiti. Grazie per averci fatto da guida nella tua stupeda terra. Ciao
 
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1 replies since 10/8/2009, 00:34   509 views
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