Forum di Moto in Fuoristrada

Report tour: La Terra di Mezzo 6 - 7 giugno 2009

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Manè1977
view post Posted on 10/6/2009, 09:48




19 moto che corrono lungo uno sterrato: il rombo dei motori, sassi sparati a mò di mitragliatrice, fango e polvere che si infilano dappertutto...

poi...

...poi una mano si stacca da uno dei manubri...

...si protende verso sinistra fino a toccare le foglie verdi...

...una scossa pervade il tutto!

La natura e l'enduro per un istante, magicamente, si fondono e diventano una cosa sola!

Il gruppo prosegue senza quasi accorgersene, ma da questo momento nulla sarà più come prima: non più una semplice scorrazzata su per sentieri, ma una RISPETTOSA (per quanto possibile con un'enduro) passeggiata alla scoperta della natura e delle sue bellezze!

Quando mesi fa pensavo a questo giro, pensavo all'aspetto “tecnico” del percorso, alle difficoltà, ai problemi a cui avrei dovuto far fronte... (e non ditemi che sono troppo ansioso, ogni organizzatore che si rispetti deve farlo!)
Scorrazzando in lungo e in largo per le mie zone pian piano i miei pensieri hanno preso una loro strada, come cavalli imbizzarriti hanno iniziato a seguire un loro percorso...

”meno difficoltà più bellezza!” il pensiero ricorrente.

Ne avevo fatto parola a Nuvola, anche lui era della stessa idea: non restava che trovare i percorsi!

Sabato mattina il cielo minaccia il diluvio universale!
Messaggio veloce:” Nuvola, porta maschera e pinne che oggi ne avremo bisogno!”
Uno scroscio di pioggia bagna appena la terra e poi di colpo il tempo si rasserena.
I “ragazzi”, nonostante l'abbuffata della sera prima, sono già svegli e pimpanti, pronti per la battaglia.

Alle 8,30, puntuali come non mai, si parte: i primi km sono un'invenzione di Nuvola.
In pratica si percorrono dei tratti facili della Purverera con uno strappetto nella parte finale.
Nuvola e Turbo76 vanno avanti ed aspettano in cima, pronti ad intervenire in caso di problemi: non servirà!

Dopo questa sorta di prologo, affrontiamo altri due sterrati molto sfiziosi: il primo largo e panoramico, il secondo più stretto e sinuoso, completamente immerso nel verde.
Se qualcuno aveva ancora sonno di sicuro si è svegliato di fronte a questo parco giochi naturale :-)))

Raggiungiamo Venarotta e da li puntiamo verso l'Abruzzo.
Il Gran Sasso d'Italia che fa bella mostra di se davanti ai nostri occhi, pian piano si avvicina, margherite e papaveri colorano prati verdissimi, rigogliosi boschi sovrastando dolci colline che accompagnano il nostro cammino...
Ci lasciamo “coccolare” dall'ennesimo sterrato, curve, sassi, pietre e polvere scorrono veloci sotto le nostre ruote bramose come non mai di scoprire cosa c'è dietro la curva, mentre Turbo76 si apposta in luoghi improponibili pur di regalarci un'istantanea di questa giornata.

Il gruppo prosegue senza incertezze il suo cammino: Nuvola Prosciuttà ed io, ci alterniamo alla guida del gruppo aiutati da tutti i partecipanti.
Altra collina da scavalcare, facile e scorrevole la salita, ripida e un po’ più tecnica la discesa.
Mano alzata in segno di rispetto alla vista della gente del posto, ma appena fuori le case, gas e via con la moto di traverso!
Castel Trosino con il suo antico borgo, il suo lago e le sue sorgenti di acqua solfurea accompagna dall'alto il nostro cammino. Una doverosa sosta sulle rive dell'omonimo lago ci permette riprendere fiato prima dell'ennesima salita e di ammirare meglio questo paesaggio.

Attraversiamo quello che molti (ma molti) anni fa era la “cortina di ferro”, il confine tra due mondi all'antitesi, l'emblema di una radicale divisione tra il regno delle due Sicilie e lo stato papalino: il torrente Castellano. Di questo antico confine oggi non ne è rimasta traccia, solo alcuni ruderi e alcuni racconti che i vecchi del posto si tramandano oralmente da molte generazioni.
Ma a ben guardare, quel confine lo si riconosce osservando il paesaggio: più dolce e collinare quello delle Marche, più irto e selvaggio quello dell'Abruzzo.

Ma non c'è molto tempo per pensare, lo sterrato seguente è impegnativo e richiede concentrazione.
Saliamo veloci attraversando cave che fin dal tempo dei romani sono servite a dar lustro ad Ascoli ed alle case del suo centro storico; il travertino, duro come il carattere della gente del posto, sembra voler ostacolare il cammino delle nostre moto che invece non si lasciano intimorire, e proseguono imperterrite il cammino che le porta al pianoro di S. Marco.

Saliamo fino a S. Giacomo percorrendo la strada dove da molti anni campioni di velocità in montagna si danno battaglia a suon di secondi.
L'asfalto è perfetto come solo poche strade nelle Marche e molti ne approfittano per fare due pieghe... qualcuno piega troppo e finisce per terra su una curva veloce a destra.
Io arrivo qualche secondo dopo la caduta, vedo Turbo76 a terra sulla sinistra e mi fermo per prestare soccorsi. Chiedo se è tutto ok, mi giro a destra e vedo il mono di Fabio per terra e dietro un palo della neve per terra... ci metto alcuni secondi per capire la dinamica della caduta e per sincerarmi che nessuno si sia fatto male: anche stavolta il buon Dio si è ricordato di noi!
Sistemiamo la moto di Turbo76 e indico a Fabio un concessionario vicino dove poter acquistare una leva del freno. Sono tosti questi “ragazzi”, dopo nemmeno cinque minuti sono già pronti a risalire in sella :-)

Proseguiamo come da programma e ci infiliamo nel parco nazionale dei monti della Laga: il paesaggio cambia radicalmente, la vegetazione si fa più rada, i faggi prendono il posto delle querce, prati multicolore si alternano a rocce... A Settecerri ci fermiamo per ammirare il panorama: a est la Montagna dei Fiori, a sud il Gran Sasso D'Italia, a ovest i monti della Laga ed il Vettore, a nord il monte Ascensione.
Siamo circondati!
Non c'è traccia dell'uomo, solo alcuni prati e sconfinati boschi da cui spuntano alcune case diroccate. I nostri occhi si perdono in qualche valle incantata, ma vengono prontamente richiamati da cronometrici organizzatori :-)
Una larga e polverosa strada, sembra condurci alla corte del Gran Sasso D'Italia che si fa sempre più grosso ed imponente! Qualcuno allarga la mano per toccare le foglie, quasi a volersi sincerarsi della veridicità di questo posto o chissà, a voler cercare un contatto con la natura...

Alle 12,45 siamo a Valle Castellana, in staorario per il pranzo :-)
Passano dieci minuti e vedo arrivare Fabio, entusiasta per aver sistemato la moto (e per averla scampata NDR). Fette di pomodoro, di formaggio, si mescolano a racconti di viaggi e ad una Nastro fresca fresca... eh si, andare in moto è bello, ma stare intorno al tavolo a sparar cazzate lo è ancora di più! :-)

Riattraversiamo il confine e rientriamo nello stato pontificio... ehmm volevo dire, nelle Marche.
Una sosta sul ponte che attraversa il lago di Talvacchia poi veloce salita fino a Rocca di Monte Calvo. Abbandonato l'Abruzzo, un'altra montagna richiama la nostra attenzione: il Vettore.
Sarà lui ad accompagnarci per il resto del giro!

Raggiungiamo gli sterrati di Acquasanta, quelli che sulla carta sono il pezzo forte della giornata.
Il primo tratto è abbastanza semplice e panoramico: terra e pietre con qualche solco tanto per non farsi mancare nulla, insomma: l'ideale per digerire!
Vedo che tutti gradiscono senza fare complimenti e in breve tempo siamo alla fine.
Da bravi marchigiani, noi delle forchette abbiamo uno spiccato senso dell'ospitalità, tant'è che subito presentiamo il piatto forte della giornata: lo sterrato di Cagnano!

Il giallo delle ginestre e il bianco sporco del travertino, accompagna la nostra tortuosa cavalcata attraverso questo ennesimo parco giochi naturale. Superiamo agevolmente questo ostacolo e ci fermiamo per riprendere fiato.
Racconti fantasiosi su questo percorso si mescolano:
qualcuno sostiene di aver superato alcune pietre che si muovevano...
qualcuno di essere stato inseguito da una quercia...
altri di aver incontrato un dragone e di averlo ucciso per arrivare in cima...
Non so se credere a questi racconti, ma osservando attentamente i volti dei “ragazzi” noto una strana cosa: tutti, ma proprio tutti, hanno quel sorriso ebete tipico dei bambini...
Chissà perché?

Percorriamo veloci un piccolo altopiano e ci infiliamo nel bosco.
Grandi castagni secolari osservano il nostro cammino mentre il pensiero ricorrente è che da un momento all'altro possa spuntare fuori qualche elfo...
Piccole sorgenti alimentano pozzanghere scavate dal passaggio dei trattori:“adesso facciamo i fanghi!”

C'è chi le evita aggrappandosi alle piante a mò di tarzan, chi prova a farci una nuotata cercando di battere il record mondiale, chi non pago di essersi lavato al primo passaggio, torna indietro per fare il bis :-))))))))))

Altro tratto, stavolta i solchi sono più profondi:
qualcuno passa senza incertezze, qualcuno ruzzola a valle con moto al seguito, qualcun altro prova a spianare i solchi con i cilindri, qualcun altro ci si immerge fino a metà moto, qualcun altro mancando la sabbia, si mette a fare castelli di fango...

Per qualche minuto non capisco nulla di quello che sta succedendo, chi è passato, chi no, chi sono i dispersi, chi si è dato malato, chi è tornato dalla mamma... :-)
Uno alla volta aiutiamo le moto a superare questo ostacolo (sperando che ci siano tutte, NDR), mentre sudore, fango e spinte cementano il gruppo come non mai.

Alla fine di questo percorso la stanchezza inizia a farsi sentire, ma la voglia di sollevare polvere è ancora tanta. Puntiamo decisi verso Roccafluvione, divorando in breve la salita che ci porta all'ennesimo punto panoramico. Alti scheletri neri, ciò che resta di una pineta bruciata, come fantasmi in una foresta spettrale accompagnano gli ultimi metri prima di questo luogo ed incutono in me paura: la paura di chi ha visto bruciare da vicino le proprie montagne senza poter minimamente intervenire!
A distanza di due anni i ricordi di quei giorni sono ancora vivi nella mia testa !
La strada corre per qualche metro su una roccia che domina una vallata, ci fermiamo ad ammirare il panorama. Lo sguardo cade inevitabilmente sotto, in una delle tante vallate sperdute dell'Appennino: “quello è il paese dove sono nato e cresciuto!”

Veloce discesa fino a Roccafluvione, qui qualcuno decide di andare con Orfeo a fare qualche tratto di Purverera, mentre io accompagno gli altri all'hotel, dove arriviamo alle 18,05.
Mai successo di arrivare cosi presto e per di più con un gruppo di persone che non conoscevo.
Devo dire che questa è la cosa che più mi ha colpito, la coesione e la bravura di tutti, specie nei momenti più difficili: GRANDI!

L'ospitalità in terra marchigiana si sa, è sacra; al Belvedere questo concetto è ancora più marcato che in altri posti e la proprietaria ce lo dimostra per l'ennesima volta, servendoci porzioni industriali di gnocchi, olive, carne e vino, dell'ottimo rosso piceno superiore che in breve sparisce.

Alzarsi la domenica dopo una due giorni (il venerdì l'ho passato in giro a provar percorsi con Nuvola) cosi è sempre dura, ma mi basta guardare le facce dei partecipanti per ritrovare la carica necessaria per tornare in sella.
Non puoi fregartene di loro, sono li, che ti osservano di nascosto, quasi a volerti leggere nel pensiero per sapere dove li porterai e cosa gli farai fare...

Chi si illudeva che avevamo giocato le carte migliori il sabato, è destinato a ricredersi a breve:
le sorprese non mancheranno fino agli ultimi km.
Primi tratti facili facili, ormai anche Marty ci si addormenta, poi giù fino al lago di Gerosa.
Foto e sterratino tranquillo, con una deviazione sfiziosa sul finale, gentilmente consigliata da Orfeo. Curve e controcurve, uno sterrato facile, altre curve e poi lo sterrato finale.
E' un percorso che conoscono in pochi, la ciliegina sulla torta di questo giro: si parte da un bosco di castagni per arrivare fino ai prati vicino Castelluccio. I quattro km di questo sterrato si snodano all'interno di un bosco dove si incontrano querce, castagni, faggi, pini e ginepri, il tutto con abbondanti scorci sul Vettore e sulle vallate circostanti.

La pioggia ci accoglie a Castelluccio e ci obbliga a fiondarci al ristorante in anticipo.
Claudio ci propone diverse specialità a cominciare dalla lenticchia per finire ad un ottimo rosso.
Saluti baci ed abbracci a chi deve fare molta strada ma non a tutti: c'è ancora qualcuno che non è stanco…ve possino!

E allora che fai? Vorrai mica deludere dei ragazzi?
Su veloci fino al fontanile, foto poi di nuovo a Castelluccio, poi a Balzo.
Mentre rabbocchiamo benzina Nuvola, sempre pronto a proporre qualche nuovo tratto (fermatelo!!!), decide di giocare pesante: la salita al Sibilla!

L'ennesima scorpacciata di curve e tornanti in versione Nuvola davanti, papà, figlio, figlio, secondo papà, Mané&Marty. Mi fa strano vedere due papà andare in giro con i rispettivi figli, senza litigare, con i figli che li seguono senza sorpassarli :-)
La salita verso il rifugio è sempre bella e divertente da fare, per la prima volta in due giorni mollo i freni, mi metto a tirare un po’ ed in pochi minuti siamo ai 1500m del rifugio.

Chiudo con questa immagine: sette amici seduti intorno ad un tavolo a sparar cazzate mentre sorseggiano una birra fresca ed osservano entusiasti, i 350km percorsi nei giorni precedenti!

Questo doveva essere ed (in parte) è stato questo giro: un'occasione per stare insieme!

Grazie a tutti!

Mané


Non sono iscritta sul forum quindi lascio due righe qui
Questa Terra di Mezzo era per me ormai la quinta esperienza come organizzatrice e non vedevo l’ora che arrivasse ho iniziato per caso, semplicemente per aiutare Manè..e alla fine ho scoperto quanto sia bello ed emozionante a differenza delle altre volte in cui i partecipanti erano in buona parte amici che già conoscevamo, questa volta non sapevamo chi avremmo avuto la fortuna di incontrare e le nostre aspettative non sono state deluse..persone stupende, compagni di viaggio che fino alla fine si sono dimostrati fantastici
Grazie davvero a tutti per le emozioni che ci avete regalato speriamo di rivedervi presto magari alla TSP :-)

Marty
 
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superpippo1972
view post Posted on 10/6/2009, 13:37




splendido resoconto Mane'....
mi hai fatto rivivere passo dopo passo tutto lo splendido percorso fatto insieme.
E' stato un piacere partecipare a questa uscita.

Un grazie anche a Marty per la splendida organizzazione.

Alla prossima!!!

Federico
 
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rickb
view post Posted on 10/6/2009, 18:17




AH! Avete fatto un giro anche al pomeriggio della Domenica! :angry: :angry:
Io ero in viaggio <_< e me lo sono perso :(

Avete fatto bene! :lol: :lol:

Aspetto con impazienza le foto!

A presto
Ric
 
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rickb
view post Posted on 22/6/2009, 21:02




Ma 'ste foto??

Ric :)
 
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silviasilvia.
view post Posted on 23/6/2009, 14:35




CITAZIONE (rickb @ 22/6/2009, 22:02)
Ma 'ste foto??

Ric :)

foto foto foto!!! :)
 
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Gino_
view post Posted on 27/6/2009, 07:11




CITAZIONE (silviasilvia. @ 23/6/2009, 15:35)
CITAZIONE (rickb @ 22/6/2009, 22:02)
Ma 'ste foto??

Ric :)

foto foto foto!!! :)

Rega', Mane' doveva portarmele a Castelluccio di Norcia ma nisba, e poi dice che gli mancavano quelle della Domenica ...

...il malloppone :D ce l'ha solo Alberto Menna che dovrebbe mandarmene... sperem, ma voi brontolate con quest'ultimo perchè mi sa tanto che s'è dimenticato.. :rolleyes: :D
 
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Manè1977
view post Posted on 29/6/2009, 12:18




Rega', Mane' doveva portarmele a Castelluccio di Norcia ma nisba, e poi dice che gli mancavano quelle della Domenica ...

+++++
Chiedo scusa a tutti, a cominciare da Gino, per il disguido.
Ho sentito stamani Alberto, mi ha detto che quanto prima provvederà a fare un dvd e mandarlo a GIno.
Ciao
Mané

 
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6 replies since 10/6/2009, 09:48   310 views
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