CITAZIONE (Ciobin_Talebano @ 9/1/2008, 10:41)
Caro Simone, io non parlo di gesta e tanto meno di gare, ma bensì di tragedie familiari. La cosa mi ha toccato in maniera particolare perchè conoscevo i bimbi e la Moglie del noto dakariano.
Troppi morti Ragazzi, troppi per uno sport in cui credevo, ma che forse, a mio avviso, andrebbe rivisto in alcune delle sue regole.
Ci sono tragedie familiari e non, ben peggiori e certamente ben più vicino a noi.
Solo che fà più scalpore un pilota deceduto in gara che un Clochard Milanese morto davanti alla stazione.
Diciamo che solitamente ai perbenisti e ai benpensanti globali o non, vien più comodo limitare i sogni di chi partecipa ad una gara che ad esempio: far smaltire i rifiuti di un'intero paese.
E' troppo semplice dire: tanti morti alla Dakar, sarebbe molto meglio evitare che la gente s'ammazzi o muoia per altro.
Comunque: nessuno costiringe i piloti a partecipare ad una gara come quella, come ad esempio il TT. E' una scelta che ti viene dal cuore, che ti fa correre dei rischi, spesso ben più calcolati di quanto pensi.
Non è certo il motociclismo, o il Rally, l'unico sport che mette in conto degli incidenti, ma strano è che nessuno lo sottolinea mai.
E' forse una malattia: Si parla tanto di mal d'Africa, io credo esista. La cura? forse la Dakar. Per mè è l'inseguimento di un sogno, io non ho ne i soldi, ne le capacità, ne forse il coraggio per parteciparvi, ma perchè devo essere privato di questa speranza?
Speriamo questa gara non muoia, ma ripeto, il mio rammarico rimane sopratutto per l'evidente sconfitta nei confronti di un'atto di trerrorismo.